1 Luglio 2020

Dalla nutraceutica un prezioso aiuto contro l’emicrania con aura

Roma, 1 luglio 2020 – Uno studio italiano, recentemente pubblicato su Pain Research and Management, ha dimostrato l’efficacia di Aurastop contro l’emicrania con aura. E’ un nutraceutico, oggetto anche di altri studi sulla prevenzione dell’emicrania, formato dagli estratti di due piante erbacee (il Partenio e la Griffonia) con l’aggiunta di magnesio, un minerale che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso. La ricerca ha valutato gli effetti di questo prodotto naturale confrontandolo con un gruppo di pazienti trattati con solo magnesio. “Aurastop ha ridotto di oltre il 50% la durata degli episodi di attacchi di aura nel 96% dei 50 pazienti trattati – afferma il dott. Giorgio Dalla Volta, del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato) -. Anche la disabilità legata al disturbo è risultata dimezzata sempre in più del 90% dei casi e nel 35% degli attacchi non c’è stato bisogno di assumere farmaci analgesici perché la cefalea non si è nemmeno presentata. Risultati ottimi e migliori rispetto a quelli ottenuti con la semplice assunzione di magnesio. Infatti nei pazienti trattati con magnesio solo il 14% ha riscontrato una diminuzione dell’aura e nella quasi totalità dei casi si è reso necessario dover prendere ulteriori medicinali antidolorifici”.

“La nutraceutica rappresenta una preziosa risorsa e merita di essere maggiormente studiata e presa in considerazione per il trattamento di malattie a grande diffusione – aggiunge la dott.ssa Lidia Savi, già Direttrice del Centro Cefalee della AOU Città della Salute e della Scienza di Torino -. Nel caso delle cefalee possiamo ricorrere all’uso di nutraceutici sia per i casi più lievi, in cui in genere sono l’unica terapia di profilassi, che per le forme più gravi che necessitano di terapie prolungate, in cui vengono più facilmente associati a terapie farmacologiche potenziandone l’effetto. Non sono percepiti come veri farmaci e ciò fa sentire il paziente meno “malato”. Inoltre non presentano effetti collaterali e quindi favoriscono una corretta aderenza terapeutica”.