19 Febbraio 2021

Emicrania, ansia e depressione in epoca Covid-19

Roma, 19 febbraio 2021 – Secondo un recente studio a distanza di sei mesi la maggioranza dei pazienti, che hanno contratto un’infezione da Covid-19, presentano ancora dei sintomi. Ansia o depressione sono state segnalati nel 23% dei malati. Si tratta di due problemi di salute strettamente collegati all’emicrania. “Il Coronavirus sta rendendo più difficile la vita degli oltre 2 milioni e mezzo d’italiani che soffrono di emicrania con aura – afferma il dott. Giorgio Dalla Volta (Presidente della SISC – Società Italiana Studio delle Cefalee regionale della Lombardia, Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia-Gruppo San Donato -. Tutte le malattie in cui lo stress porta ad un aumento della frequenza della patologia hanno avuto un peggioramento dall’inizio della pandemia. Questo è avvenuto anche per questa forma di cefalea primaria caratterizzata da forti mal di testa preceduti da sintomi neurologici visivi, sensitivi e motori”. Per questo il portale emicraniaconaura.it organizza una serie di dirette Facebook dedicate a pazienti, caregiver e giornalisti. Durante ogni incontro on line sono affrontati diversi aspetti legati ad una malattia in aumento nel nostro Paese ma ancora ampliamente sottovalutata. “C’è bisogno di maggiore informazione – prosegue Dalla Volta -. Il 42% dei nostri concittadini non ha mai sentito parlare di emicrania con aura mentre il 22% ritiene, erroneamente, che sia un mal di testa tipico dell’adolescenza. Esistono oggi dei trattamenti efficaci per contrastarla tra cui Aurastop, un particolare nutraceutico. Può essere assunto in acuto al primo comparire dell’aura che come prevenzione cioè come terapia assunta tutti i giorni per tre o più mesi”. L’emicrania non deve essere sottovalutata perché è una malattia grave e spesso invalidante e non un semplice disturbo momentaneo”.