3 Marzo 2022

Coronavirus: OMS, in un anno +25% di ansia e depressione

3 marzo 2022 – Solo nel primo anno della pandemia di Covid-19 è aumentata del 25% la prevalenza globale di ansia e depressione. E’ quanto sostiene un recente rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Un boom di disturbi, cresciuti dunque di un quarto, che rappresenta però “soltanto la punta dell’iceberg”, avverte il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. A parte le segnalazioni ufficiali preoccupa infatti il sommerso, ma già le informazioni disponibili devono suonare come “un campanello d’allarme per tutti i Paesi – esorta il Dg – a dedicare maggiori attenzioni alla salute mentale e a migliorare gli interventi” per proteggerla e promuoverla. Se infatti il 90% dei Paesi ha incluso il capitolo benessere psicologico nei loro piani di risposta anti-Covid, secondo l’OMS “permangono grandi lacune”.All’origine dell’incremento dei disturbi mentali c’è “lo stress senza precedenti causato dall’isolamento sociale” determinato dalle restrizioni messe in atto per contenere i contagi. Fattori che hanno limitato “la capacità delle persone di lavorare, di cercare sostegno presso i propri cari e di impegnarsi nelle loro comunità”. Hanno pesato poi “la solitudine e la paura dell’infezione, della sofferenza e della morte, per sé stessi e per le persone vicine”. Ma anche “il dolore dopo un lutto e le preoccupazioni finanziarie sono stati citati come elementi di stress causa di ansia e alla depressione”. “Tra gli operatori sanitari, l’esaurimento” per il superlavoro “ha scatenato pensieri suicidi”. E fra le categorie che più hanno subito il contraccolpo emotivo di Covid ci sono i giovani e le donne, emerge ancora dal documento che tiene conto di una revisione completa delle evidenze sull’impatto della pandemia sul benessere psichico e sui servizi sanitari dedicati, e comprende le stime dell’ultimo studio Global Burden of Disease. Tra i giovani l’Oms segnala un “rischio sproporzionato di comportamenti suicidi e autolesionistici. Le donne sono state più gravemente colpite rispetto agli uomini”, ma anche “i pazienti con malattie preesistenti come asma, cancro e malattie cardiache avevano maggiori probabilità di sviluppare sintomi di disturbi mentali”.