22 Dicembre 2022

Fumo: il vizio aumenta la probabilità di perdita di memoria in mezza età

22 dicembre 2022 – I fumatori tra i 45 e i 59 anni hanno più probabilità di riferire perdita di memoria e confusione rispetto ai non fumatori, ma il rischio diminuisce se si abbandona l’abitudine di fumare. È quanto emerge da uno studio della Ohio State University, pubblicato su Journal of Alzheimer s Disease.

L’analisi ha incluso oltre 135mila persone di età pari o superiore a 45 anni, tra questi l’11% ha riportato declino cognitivo soggettivo, che indica la percezione di un peggioramento delle proprie capacità cognitive nella vita quotidiana anche se non è ancora presente un deficit cognitivo accertato in base ai parametri di riferimento. Il team di ricercatori ha quindi voluto indagare l’associazione di queste problematiche con il fumo e ha scoperto che la prevalenza di declino cognitivo soggettivo tra i fumatori era quasi 1,9 volte più alta che tra i non fumatori. Approfondendo le condizioni, i ricercatori hanno scoperto che la prevalenza scendeva intorno a +1,5 per coloro che avevano smesso di fumare da meno di 10 anni e a 1,1 tra chi aveva smesso di fumare da oltre un decennio. “Questi risultati potrebbero implicare che il tempo trascorso da quando si è smesso di fumare è importante e potrebbe essere collegato a risultati cognitivi”, ha affermato Jenna Rajczyk, prima firmataria dello studio, che sottolinea l’importanza di mettere in atto simili sistemi di valutazione per aiutare le persone a essere consapevoli delle proprie condizioni.