13 Febbraio 2024

Tre sostanze naturali contro l’emicrania con aura

13, febbraio 2024 – Esiste una particolare forma di mal di testa che si chiama emicrania con aura. E’ una forte mal di testa che si accompagna a sintomi gravi Si caratterizza per la comparsa di disturbi sensitivi, difficoltà motorie, forte dolore, perdita temporanea della vita, difficoltà motorie e del linguaggio. Per curarla esiste Aurastop un nutraceutico composto da tre sostanze naturali:
• Partenio (una pianta erbacea perenne molto diffusa in Italia): contrasta gli stati di tensione localizzati
• Griffonia (o fagiolo africano): sostiene il normale tono dell’umore, rilassamento e benessere mentale
• Magnesio: è un minerale che contrasta la stanchezza e l’affaticamento contribuendo al normale funzionamento del sistema nervoso, all’equilibrio elettrolitico e all’efficace gestione della trasmissione nervosa

“Aurastop è in grado di ridurre sia gli episodi di aura che la stessa emicrania – afferma il dott. Giorgio Dalla Volta, del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato) -. Dopo numerose sperimentazioni e studi siamo riusciti a mettere a punto il giusto dosaggio di queste tre sostanze si è dimostrando davvero efficace anche per i pazienti più gravi, cioè quelli che hanno almeno 10-15 attacchi al mese di aura. Entro il primo mese si hanno già effetti positivi con una riduzione fino all’88% degli attacchi. In fase acuta, cioè al primo comparire del disturbo visivo, il vantaggio è che con Aurastop riusciamo a bloccare all’inizio il fenomeno elettrico cerebrale che è sotteso all’aura, mentre prima si interveniva solo al comparire del dolore con un farmaco analgesico per contrastare il dolore che però è solo uno dei sintomi e lasciavamo che questa crisi elettrica avesse già provocato i danni transitori cerebrali responsabili dell’aura.. Come terapia preventiva “cioè curativa” va invece assunta due volte al giorno per almeno tre/quattro mesi, così da ottenere una riduzione non solo della frequenza degli attacchi ma anche della loro disabilità e durata. Bisogna ricordare che ad oggi non esisteva nessuna molecola al mondo specifica contro questa patologia molto seria e in aumento nel nostro Paese prima dell’introduzione di questo nutraceutico”.